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Vi giudico tutti.

Tutti gli orrori di Tesco e oltre: ranocchi pugliesi ed esaurimenti nervosi (Parte 3)

Ma che pensavate davvero che sarei stata coerente e puntuale con gli aggiornamenti del blog??

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Chi mi segue da tempo, ormai sa che non bisogna mai dare fiducia ai miei propositi. Comunque, questa volta almeno, la mia negligenza ha una causa ben precisa e sta nell’attività di tutoraggio che ho svolto per quattro settimane ad una classe di studenti pugliesi.

Si, avete letto bene. Io, che odio il mondo e qualsiasi attività che comporti muovere il culo, ho avuto la responsabilità morale e legale di questi adolescenti dell’estremo Sud per circa un mese, potete quindi immaginarvi come sono arrivata alla fine di questo intenso periodo:

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Ma non è questo lo scopo dell’articolo (chi mi segue da tempo sa pure che sono eccellente nell’arte del divagare): questo è un piccolo commiato riguardante la mia esperienza da pastorella con il suo gregge, con tanto di scleri, esaurimenti, tentativi di corruzione, ma soprattutto, tanta soddisfazione.

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Manco a dirlo, mi confondevo fra loro.

Tutto questo perché il primo gruppo, è risaputo, non si scorda mai ed è giusto ricambiare tutto l’affetto che mi è stato trasmesso con un post del mio blog, essendo cresciuta pure io attraverso questa esperienza di allevamento.

All’inizio, la mia faccia era questa:

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Bella voglia di alzarsi tutte le mattine alle sette e fare un’ora e mezza di bus..

Ma presto siamo diventati così:

Daje Matteo che prima o poi i marò ce li ridanno!

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Questo mese è stato molto intenso, e per me accompagnare questi piccoli giornalisti alla scoperta di una città che all’inizio li spaventava, sequestrando cellulari, urlandogli contro, esprimendogli quotidianamente la gioia che provavo nei loro confronti con frasi del tipo “Che palle, già siete arrivati?”, “Che bello, sabato e domenica non vi vedo.”, “Vi odio.”, “Non sapete neppure copiare!”, insomma, alla fine è stata un’esperienza formativa pure per me e le soddisfazioni che mi hanno dato questi piccoli mostri sono state davvero tantissime.

Screenshot_2015-09-18-22-14-23Senza sprofondare nel melenso, visto che devo mantenere la mia dignità di persona cattiva, ne approfitto per ringraziare uno ad uno i miei piccoli mostri, con l’augurio che questa esperienza resti nei loro cuori, blah blah, pizza e fichi, mandolino, ma che soprattutto mi ospitino presto in Puglia a mangiare taralli (in ordine alfabetico che sennò poi litigano):

ROBERTA: Lo so che a Londra ti sei subito trovata nel panico per il fatto del braccialettino, ma vuoi mettere quello che hai guadagnato da tutto il resto??

ENRICA: Scusa se ti abbiamo fatta svenire al Museo dell’Anatomia, comunque hai guadagnato punti quando ti sei resa conto che canticchiavo Bon Jovi, sappilo.

MARIA PIA CURIELLO : Ok, all’inizio ero un po’ pessima perché non mi ricordavo mai che facevi parte del nostro gruppo, però dai.. alla fine il gossip ci ha unite!

NATALIA: “Povera Italia!!” Eh già Naty, questa frase ormai me la sento sempre nelle orecchie, con la tua stessa vocina!

FRANCESCO: Zitto zitto Franceschino, pensavo fossi un signore, e inveeeece.. birboncello birboncello!!

MICAELA: Eri partita come quella che credeva meno in se stessa, invece alla fine hai sbaragliato tutti, grandissima!

DANIELE: Cioé, vabbeh, con te avevo trovato un fratello. Come faccio adesso senza nessuno che mi accompagna da Chanel?

MARIA PIA LOPRIORE: E adesso i selfie numero 1, 2, 30.000 dove te li fai?? Nel bagno della scuola?? Bella de casa!

RITA: Raggio di sole, con te avrò scambiato tipo dieci parole, ma è l’essenza che conta. E alla fine pure tu ci sei riuscita!

MARIA RITA: Alla fine l’hai vinto il biglietto dell’Expo con l’estorsione del tuo fidanzatino?? Mica servono a così tanto questi maschi..

ROSITA: Coooome era bella Rositaaaa, di bianco vestita, più bella che maaaai.. questa è la canzone! Rosita-Rino Gaetano

FRANCESCA: La nostra grande fotografa! Che all’inizio mi piangevi pure.. non è che ti avevo spaventata io??

MATTEO: Il teologo del gruppo, l’efficienza fatta a persona.. stai tranquillo comunque, vedrai che i marò ce li ridanno!!

CATALDO: Avrei così tante cose da dire sul tuo conto che non basterebbe un articolo, ma dirò solo grazie per le cartine!!

FABIOLA: Non ho mai capito se con quegli occhietti vispi tu mi stessi psicanalizzando o cosa.. sempre nel cuore comunque!

Mo’ basta che mi sono rotta. Tutto il resto è noia.. a presto ragazzi!!!

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Tutti gli orrori di Tesco e oltre: di squatters e altrettanto affidabili ostelli (Parte 2)

Eccoci alla seconda puntata delle mie cronache di vita londinese. Sono già passati venti giorni dal mio bizzarrissimo arrivo e ancora non riesco a capacitarmi di come possa essere sopravvissuta ad una così incredibile successione di eventi.

Vi avevo lasciato la scorsa volta con un piccolo teaser riguardo un certo ostello, il N°8 di Willesden che non è affatto, come ben si potrebbe immaginare, fico e organizzato come appare nel sito: mi limito solamente a descriverlo come “al limite del legale”, in quanto situato in uno dei quartieri più ghetto di Londra e popolato, ovviamente, dal disagio intercontinentale.

Essendo io un personaggio altrettanto disadattato, posso ammettere di essere sopravvissuta senza marchi permanenti. Aggiungo alcune foto che ne ritraggono l’ambiente palesemente ispirato ad una comunità di Caracas:

Vista con spacciatori.

Vista con spacciatori.

Australiani privi di scarpe e dignità che bevono birra ad ogni ora.

Australiani privi di scarpe e dignità che bevono birra ad ogni ora.

Grandi conversazioni sul senso della vita.

Grandi conversazioni sul senso della vita (quello in cannottiera si chiama Cody e una volta mi ha offerto una birra).

A parte l’aria da centro sociale, posso ammettere di non essermi trovata male. Ho conosciuto un botto di personaggi assurdi, uno meno raccomandabile dell’altro, ma comunque ognuno di loro era interessante a suo modo: c’era la spagnola che non mi lasciava dormire la notte perché ogni cavolo di volta faceva entrare random la sua amichetta zoccola indiana, l’altra mia compagna di stanza palesemente crackomane che solo dopo quattro notti ho capito fosse pure lei italiana, i ragazzi della gestione tutti tutti tutti (a parte la manager vichinga e il buttafuori giappo) italiani, gli spagnoli che stavano tutto il giorno a fare gli attrezzi in palestra e mortacci loro manco mi hanno aiutato con le valigie, il mio compatriota toscano Marco il fotografo che mi ha pure ritratta per un suo progetto come una vittima dell’olocausto, italiani su italiani venuti per cercare lavoro, squatters con tanto di occhi bicolori e tatuaggio sul collo, gente indefinibile che mi ha insegnato a lanciare le freccette, etc.

Si, la fauna era abbastanza variegata e soleva radunarsi intorno all'unica forma di evasione dalla follia: il biliardo.

Si, la fauna era abbastanza variegata e soleva radunarsi intorno all’unica forma di evasione dalla follia: il biliardo.

Fra questi allegri bricconi ho avuto la fortuna di trovare le mie attuali coinquiline verso ciò che è diventata adesso la dimora del Wembley Shore, ossia Chiara e Giovanna. Insieme a loro ho trovato casa nella vivacissima zona di Neasden, celebre per i suoi kebabbari e le sfuggenti donne col burqa.

L'ingresso del Wembley Shore, con tanto di muratore rumeno della casa accanto.

L’ingresso del Wembley Shore, con tanto di muratore rumeno della casa accanto.

Il delizioso giardino pieno di pokemon selvatici.

Il delizioso giardino pieno di pokemon selvatici.

La sottoscritta nella sua attività più produttiva.

La sottoscritta nella sua attività più produttiva.

L'aspirapolvere da me ribattezzato "Franco".

L’aspirapolvere da me ribattezzato “Franco”.

Una delle mie cene più salutari.

Una delle mie cene più salutari.

La convivenza al Wembley Shore procede bene attualmente, dato che non sono ancora fuggita. Pure in questo caso mi ritrovo circondata da italiani e di conseguenza, il mio livello di inglese resta tutt’ora quello di Matteo Renzi, ma comunque, non posso lamentarmi: da come avevo programmato questa britannica trasferta, le mie probabilità di sopravvivenza erano quelle di pedone a GTA e oltretutto, il nostro coinquilino barese lavora da Caffè Nero.

E sapete cosa significa?? DOLCETTI A VOLONTÀ!!!

Sapete cosa significa?? DOLCETTI A VOLONTÀ!!!

To be continued..

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Tutti gli orrori di Tesco e oltre: le mie cronache di vita londinese (Parte 1)

Rispolveriamo il blog con un nuovo articolo dedicato alla mia già preannunciata e disagiatissima partenza in terra britannica. A fare cosa, a lavorare da Starbucks? Non ancora, ma la mia attuale coinquilina già l’hanno presa.

No vabbeh, in realtà sto facendo un tirocinio presso la testata giornalistica L’ItaloEuropeo (se spizzate trovate pure i miei articoli) e ho colto questa occasione per trasferirmi, visto che opererò sul campo londinese. E l’occasione è buona pure per ricominciare a scrivere sul blog, data la mia prolungata assenza causata dal fancazzismo post-lauream.

Ciancerie a parte, dichiaro qui fondata la rubrica speciale “Tutti gli orrori di Tesco e oltre” in cui narrerò le mie vicende di questa monarchica trasferta (sperando vivamente che non vada a puttane dopo le prime puntate, come suole accadere a tutti i reality italiani).

Eh si, perché noi italiani teniamo molto al cibo. E giudichiamo un paese sostanzialmente in base a questo.

Eh si, perché noi italiani teniamo molto al cibo. E giudichiamo un paese sostanzialmente in base a questo.

No, questa non è una rubrica culinaria, anche se sarebbe divertente. Sfrutterò il logo e la nomina di questo supermarket dalle proposte improponibili solo perché ogni volta che vi entro finisco esattamente come il buon vecchio Dante: persa nei gironi infernali, ma colma di sublime ispirazione.

È incredibile e mistica l’esperienza che ogni volta riesce a darmi Tesco, soprattutto in quanto italiana. Non che io sia una branda in cucina, anzi.. ma le cose assurde che si trovano da Tesco, veramente, ogni volta mi lasciano di stucco. Eccovi alcuni esempi prettamente illustrativi:

Un allegro e quanto mai salutare marshmallow inbarattolato.

Un allegro e quanto mai salutare marshmallow inbarattolato.

Un altrettanto salutare barattolo di spaghetti accuratamente tagliuzzati.

Un altrettanto salutare barattolo di spaghetti accuratamente tagliuzzati.

Mortadella di pollo con manzo e paprika??

Mortadella di pollo con manzo e paprika??

La Kraft e le sue diavolerie oltremanica: roba da salmonella.

La Kraft e le sue diavolerie oltremanica: roba da salmonella.

L'immancabile SPAM.

L’immancabile SPAM.

Succo di noccioline??

Succo di noccioline??

Olio di cocco, mi pare giusto. Visto che quello di palma fa venire il cancro, con questo te la cavi via trombosi.

Olio di cocco, mi pare giusto. Visto che quello di palma fa venire il cancro, con questo te la cavi via trombosi.

Bestie di Satana.

Bestie di Satana.

Bestie di Satana supersayan di quinto livello.

Bestie di Satana supersayan di quinto livello.

Riso soffiato imbevuto di marshmallow. L'ideale per bloccarti le arterie.

Riso soffiato imbevuto di marshmallow. L’ideale per bloccarti le arterie.

Wurstelini in salamoia. HANNO TUTTO IN SALAMOIA, PURE I BAMBINI CRISTODDIO.

Wurstelini in salamoia. HANNO TUTTO IN SALAMOIA, PURE I BAMBINI CRISTODDIO.

Il collegamento diretto con Lucifero, ossia la cosa più simile che ho trovato al parmigiano.

Il collegamento diretto con Lucifero, ossia la cosa più simile che ho trovato al parmigiano.

Di certo, la mia avventura londinese non si limita a questo. I primi giorni sono stati ricchi di eventi, personaggioni e frequenti WTF, ma su questa parte mi dovrò soffermare meglio, con un articolo degno di tanto squilibrio.

Per il momento vi lascio con questa breve, ma intensa galleria degli orrori. Il viaggio è appena iniziato, vi aspetto con la seconda appetibile parte: “Di squatters e altrettanto affidabili ostelli”, dedicata al mio soggiorno al N°8 di Willesden e a tutte le assurdità che vi ho incontrato.

Se non ho vissuto in un centro sociale, ci sono andata parecchio vicino.

Se non ho alloggiato in un centro sociale, ci sono andata parecchio vicino.

To be continued..

50 sfumature di Fassina

Ormai è ufficiale: dopo quasi un anno di fumetti, Stefano Fassina si è imposto come personaggio principale dei Freaky Comics al fianco di Civati. Quali sono però le motivazioni che lo hanno condotto ad un simile traguardo?

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(Si, per l’occasione ho voluto persino sperimentare i Freaky Comics in digitale!)

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Innanzitutto, di satira sul suo conto non ce n’è poi così tanta. Esiste poi una lunga lista di cosiddette “cose” che fanno i politici (vedi pagine come https://it-it.facebook.com/MatteoRenzichefacose) ed io, in questo nuovo articolo del blogghettino, vedrò di analizzare almeno cinquanta delle sue.

1) Fassina che non si aspettava questa lista:

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2) Fassina che non sa come commentare la capigliatura del cronista:

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3) Fassina che “Innanzitutto, stai sereno!”:

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4) Fassina che non teme gli shottini di vodka:

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5) Fassina che fa paragoni coi renziani:

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6) Fassina che “A chi hai detto renziano??!”:

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7) Fassina che nessuno lo ha invitato a giocare:

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8) Fassina che si è appena laureato:

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9) Fassina che “Renzi chi??!”:

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10) Fassina che compiace lo zio:

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11) Fassina che flirta con la Camusso:

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12) Fassina che con Travaglio è tutta un’intesa:

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13) Fassina che la ripresa la vede lontana:

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14) Fassina che porta lo zio all’Auditorium:

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15) Fassina che voleva fare una foto con la Bonino, ma si è sbagliato:

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16) Fassina che continua a flirtare con la Camusso:

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17) Fassina con i compagni della maturità:

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18) Fassina che dice a Letta di stare tranquillo, che nessuno vuole cacciarlo:

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19) Fassina che non teme le larghe intese:

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20) Fassina che flirta pure con Nichi:

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21) Fassina che recita un remake de “Le Iene”:

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22) Fassina che è stato beccato a copiare durante l’esame:

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23) Fassina che “E mo’ chi glielo dice a Letta?”:

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24) Fassina che non sa come dire alla Camusso che è sposato:

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25) Fassina che nasconde un altro bigliettino:

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26) Fassina che fa il vago:

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27) Fassina che ribatte al prof che gli annulla il compito:

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28) Fassina che rosica:

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29) Fassina che è meglio se lui e la Camusso restano amici:

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30) Fassina che si accolla pure a Cuperlo (per la gioia di Pippo):

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31) Fassina con gli amici alla Festa dell’Unità:

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32) Fassina che le prende pure dagli operai:

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33) Fassina che forse ha sbagliato partito:

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34) Fassina che se la intende pure con gli anziani:

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35) Fassina che “Questa lista è proprio il TOP del TOP!!”:

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36) Fassina che ha una vita spericolata:

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37) Fassina che l’ha combinata grossa:

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38) Fassina che ha preso i funghetti:

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39) Fassina che.. ah no, scusa, era Fassino.

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40) Fassina che pensa di farsi un lifting:

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41) Fassina che prega a Lourdes:

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42) Fassina che recita in Birdman:

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43) Fassina che rimpiazza Civati:

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44) Fassina che rimpiazza Civati proprio davanti a lui:

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45) Fassina che “Cazzo, ho scritto Mattarella!”:

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46) Fassina che “..è colpa sua!!”:

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47) Fassina che ruba il cappotto di Cuperlo:

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48) Fassina che fa il vago con Cuperlo che se n’è accorto:

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49) Fassina che.. e adesso??

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50) Fassina che non c’è, ma zitti tutti, sennò ci sente:

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Freaky Comics: Qualcuno fermi Fassina!

Adesso che sono una dottoressa magistrale posso finalmente tornare a commentare gli ultimi scleri politici con i miei Freaky Comics!

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Per la cronaca, mi hanno pure regalato una potentissima tavoletta grafica che ancora non so gestire poiché priva di pazienza, ma fidatevi: come sempre, dominerò pure questa *parte la sigla di Jeeg Robot d’Acciaio*.

A Freaky Christmas by Freaky Room

Non si sa mai eh, però nel frattempo metto le mani avanti. Con tutte ‘ste scimmie per la testa, la tesi, i disegnini, le riste su RYM (ancora non mi seguite su Rate Your Music? FATELO, la mia lista su Bryan Ferry spacca e non se la fila nessuno: https://rateyourmusic.com/~Freaky_Jade ), insomma il blogghettino resta sempre una costante nei miei propositi, ma poi finisce sempre che mi guardo THE LADY et similia, e quindi niente, posto adesso gli auguri di Natale visto che molto probabilmente non riaggiornerò prima di gennaio.
Però ci tengo a precisare che non l’ho dimenticato, e non ho neppure dimenticato i fumettini su Civati! Infatti, come promesso, vi ho preparato una tavola fresca fresca natalizia con un nuovo special guest: il segretario della FIOM Maurizio Landini.

Io ho pure manifestato insieme a lui, però questa è un'altra storia.

Io ho pure manifestato insieme a lui, però questa è un’altra storia.

Pensavate davvero che gli ultimi avvenimenti trash della politica italiana fossero passati inosservati dalla mia mente esaurita? Giammai, mi ero solo fissata con i video der Viperetta (prima o poi devo mettere pure lui come personaggio, me la fa troppo tajà).

No, veramente, io gli voglio troppo bene.

No, veramente, io gli voglio troppo bene.

Comunque, ecco a voi il tanto atteso Freaky Comic natalizio, con la speranza di essere più produttiva nel 2015.

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Where the hell is Freaky Jade?

Ancora non mi è successo niente di brutto, per vostra sfortuna. Esaurimenti da tesi a parte e procrastinazioni sempre più acute, volevo solo rassicurarvi che i miei progetti di conquista del globo non sono andati perduti, anzi: di carne al fuoco ce n’è parecchia al momento, forse troppa.

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Questo è il simpatico vecchietto su cui si basa la mia snervantissima tesi di laurea, Walter Pedullà, per gli amici “compagno Uolter”.
Ma non era di lui che volevo parlarvi: mi sono fatta gli occhiali nuovi, yeeeeeeh. Dopo la mia storica e fidata montatura da pentapartito, sono tornata parecchi anni indietro, consolidando il mio volto allo stesso tipo di occhiali di Palmiro Togliatti.

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Guardate che in quanto a glasses style stava parecchio avanti Palmiro! Peccato che non fosse manco questa la questione che intendevo affrontare.
Ebbene, compagni e compagne, io e la mia veterana collega Stella siamo orgogliose di annunciare un nuovo progetto in corso (parte l’Internazionale)..

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Che cos’è Fan Factory? È un progetto che si basa sulla collaborazione delle nostre menti malate, volto a realizzare i webcomics delle nostre storie pubblicate da anni ormai su EFP Fanfiction.
Il primo webcomic sul quale stiamo lavorando (io per quanto riguarda i disegni, Stella per la sceneggiatura) è Inglourious Tovarishes, fanfiction su Bastardi Senza Gloria che narra di un’improbabile collaborazione fra i Bastardi di Aldo Raine e i sovietici Gemelli Trotsky (che ci tengo tipo troppo e la trovate proprio qui, cliccami ).

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Questa è una piccola preview. Se vi piace il progetto e volete darci un po’ di soddisfazione, seguiteci sulla pagina facebook Fan Factory by Jade&Stella, sul nostro profilo deviantart Itsjadeandstella e pure su tumblr.
Daje che non vi costa niente e ci fate uno svario felici!

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Non vi intriga neanche un po'?? Follow us!!

Poi tornerò pure a fare i fumettini su Civati, abbiate fede.

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Ecco cosa DEVE e NON DEVE succedere nel ritorno di Twin Peaks

La scorsa settimana è stato annunciato ufficialmente il seguito dell’unica serie televisiva che sono riuscita a finire nei miei ventiquattro anni di vita. No, non sto parlando della Tata, e neppure di Xena (anche se sarebbe figo), bensì de I segreti di Twin Peaks.

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Solo adesso e dopo atroci spasmi mi sono ripresa dalla sincope che giustamente mi ha colta. E sempre adesso, ristabilitesi le mie facoltà psichiche e cognitive, riesco ad esprimermi con un articolo al riguardo.
Più che un articolo, questo vuole essere un placido e per niente aggressivo corollario di raccomandazioni che intendo porre al Maestro Lynch, dopo che già recentemente mi ha tratta in inganno con una sua mostra pressoché insipida nella mia toscana patria (Solo a me non è garbata?).
Vabbeh, poi dicono che sono sempre polemica.. Iniziamo.

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How is Annie? Tutti gli appassionati della loggia nera si ricorderanno l’apocalittica frase con cui si concludeva quel malsano supplizio della seconda serie. Bene, ve lo dico io come deve stare quella fregna moscia di Annie dopo tutti questi anni: malissimo, spero morta, magari di ebola.
Perché tanta cattiveria? Perché è un personaggio inutile e privo di spessore, persino più fastidioso della mamma paraplegica di Donna. Tutto quello che ha fatto in Twin Peaks è stato fare le moine a Cooper con la sua faccia da santarellina autolesionista, vincere un concorso di bellezza solo perché era la sorella della storica reginetta e farsi rapire da quel depravato di Windom Earle.
CIOÈ. Non so se mi spiego, sei l’ultima arrivata e ti scopi pure Cooper, alla faccia di Audrey? Devi solo morì.

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Spero vivamente che quella passivona di Shelly abbia finalmente accannato Bobby per mettersi con l’agente Gordon Cole. Voglio dire, lui è David Lynch. E soprattutto, te puoi chiama’ Bobby??
Riguardo quest’ultimo, invece, se proprio deve apparire (ma sinceramente a me non cambia niente), spero almeno che abbia cambiato taglio di capelli. Dal più profondo del cuore.
Apprezzerei inoltre un ritorno di Leo Johnson in stato catatonico.

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Audrey invece deve assolutamente scopare Cooper. Punto. Non sento storie. Niente più sveltine con tizi random che se la filano subito dopo a bordo di un aereo. DEVE. AVERE. COOPER.

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Lo so, sto delirando. Ma se la sono cercata Frost e Lynch dopo avermi sbolognato la serie a metà per ridurla ad un abominevole oblio di episodi sconnessi e logiche deturpate. Prendiamo ad esempio James Hurley, lo stempiato. A nessuno, e ripeto, NESSUNO, importava della sua love story con Donna. Però ce la siamo dovuti sorbire, fino allo sfinimento, “e io ti amo, ma Laura di qui” “e io sono libero come il vento che sento sulla mia moto” “e il cuoricino ciondolino” “eppuccilacugginadillà” .. poi che fai? Sbrocchi perché sei confuso, povero frontone disagiato, per fare cosa?? Per scoparti una milfona che vuole accoppa’ il marito?? Allora te li cerchi i miei insulti, e te li meriti tutti!!
Ti prego, caro Lynch, ovunque l’hai lasciato ‘sto motociclista, non ce lo riporta’!! Rimanesse on the road a fa’ l’easy rider!!
Mille volte meglio lo zio, anche se un po’ moscio.. (mica come la moglie!)

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In ogni caso, io ho sempre tifato per Nadine. E spero si dia ancora alla pazza gioia con il suo forzutissimo alter ego (tanto Norma resta sempre una fregna moscia come la sorella)!
Un’altra fregna moscia che deve resta’ ‘ndo stasse (nella loggia nera?) è Josie, la cinese sorca e psicolabile. Mentre deve TROPPO tornare quella gran donna di Catherine. E pure il cornutazzo del marito, va’.
Ma quello che voglio più di tutti in questo seguito di Twin Peaks, più addirittura di Laura Palmer nuda e dell’agente travestito, più della coppia dei ritardati e persino più del Dottor Jacoby, è Benjamin Horne, nel modo più folle e assoluto.
Tutti gli altri personaggi, sinceramente parlando, je spicciano casa.

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Ah, quasi dimenticavo. La Signora Ceppo.
God save the Queen.. o meglio, the Log (e magari pure la buonanima di Cooper)!

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http://m.youtube.com/watch?v=m0pwzVOW4_U

La mia recensione a “Pasolini” di Abel Ferrara

Io lo sapevo che non dovevo farlo. Sapevo che me ne sarei pentita. Ma quella parte di me che tanto venera il turbato intellettuale mi ha costretta a farlo, in modo da poter giudicare con lucidità quel gravoso incidente cui sono andata incontro.

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“Pasolini” di Abel Ferrara non è un biopic. Tratta l’ultimo giorno di vita del poeta/scrittore/regista/everything attraverso un diabolico gioco di alternanze fra scorci di vita, proiezioni immaginarie, interviste, pompini, Ninetti Davoli, il tutto con la presunzione di trasmettere lo spirito provocatorio del povero defunto. Ma la sensazione che se ne ricava è la stessa che si prova dopo aver fatto un giro sulle montagne russe di Valmontone, esattamente dopo aver pranzato da Spizzico all’Outlet: nausea, senza però vomito.
Premetto che non ho niente contro le scene di sesso orale, pur provando abbastanza repulsione verso il membro maschile, ma non è questo il punto. È la gratuità della scena a darmi fastidio, quando nel cinema pasoliniano niente era gratuito. Persino con “La vita di Adele” certe ostentazioni sono arrivate ad infastidirmi..
Ma poi Riccardo Scamarcio. Ripeto, Riccardo Scamarcio. Nei panni di Ninetto Davoli, che di credibile non ha niente. Anche verso di lui, non è che mi infastidisce perché è Step, ma perché a differenza di Ninetto che è un sole, c’ha un grugno in faccia che fra lui e la Golino non si sa a chi je rode di più!

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La felicità

Passiamo oltre, evitando di commentare Valerio Mastrandrea messo lì a cazzo di cane. Arriviamo a Ninetto Davoli in persona, trascinato via a forza dal baretto del Pigneto, per interpretare Epifanio, protagonista di quel film che il suo ex amante avrebbe tanto voluto fare. Un tocco di romanticismo nei candidi capelli del gagliardo ultrasessantenne? Ci può pure stare, ma in dieci minuti di recitazione, tre sono di pisciate e sette di battute in romanaccio. Anche se, almeno lui, posso giustificarlo, poiché era proprio questa la naturalezza che Pasolini tanto amava.

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L’intervista con Furio Colombo, l’amore della madre Susanna, quella mattacchiona di Laura Betti, niente in questo film è riuscito a trasmettermi l’enigma che si cela dietro il genio pasoliniano. Sono soltanto una giustapposizione di scene random del suo ultimo giorno di vita che aspirerebbero a tracciarne un ritratto dai toni espressionisti, ma non è così che si fa! Non basta metterci Willem Dafoe, che percaritàddiddio, era uguale spiccicato, non basta recuperare Ninetto Davoli dalla sua allegra pensione, non basta piantarci le scene buoniste del cocco di mammà, con tanto di commozione davanti al pupo mascellone di Scamarcio. E soprattutto non basta buttarci qua e là rappresentazioni oniriche, tanto per dire “perché questo è un film sfuggente, proprio come la personalità del protagonista”, no, no, e ancora NO! Pasolini te lo avrebbe DISTRUTTO, caro Abel Ferrara, dall’inizio alla fine.

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Ecco, siamo arrivati alla fine del film. Pasolini affermava di essere contrario all’aborto, ma nel caso di questa gestazione lo avrebbe favorito eccome. Non si può completare un film su Pier Paolo Pasolini, in assoluto l’intellettuale più controverso della storia italiana, in modo così prevedibile e scontato. Non si può, è come fare un film di Tarantino senza parolacce, con la censura della Mediaset verso i cartoni giapponesi. Ce lo vedete Samuel L. Jackson ad imprecare come Goku di Dragon Ball? “Urca Vincent Venga, sei proprio un folle!!”.. è la stessa, identica sensazione di fastidio che ho provato nel vedere rappresentato il pestaggio del mio idolo. Le immagini di tale barbarie vengono continuamente sfruttate, sono facilmente e scorrettamente reperibili persino su Google, almeno in un film sulla sua memoria, caro regista, abbi la decenza di evocarne la tragedia in maniera poetica, trascendente, come lui avrebbe voluto. Magari attraverso spezzoni dei suoi film. Magari attraverso le parole dei suoi amici più cari.

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Un ultimo appunto, il più risentito, va infine agli spettatori saccentini che non la piantavano di commentare ogni singola evidentissima minchiata del film, con il fastidiosissimo intento di paventare la loro vena intellettualoide: mi auguro che tutte le buccettine dei popcorn vi rimangano incastonate fra i denti forever and ever.
La recensione è finita, andate in pace.